Padova da scoprire a piedi

Viaggiando di Gusto ha esplorato a piedi Padova, un giorno è bastato per scoprire e avere un assaggio di un’altra perla del Veneto.

Un giorno può bastare?

Viaggiando di Gusto è un treno in corsa, altre mete ci chiamano, il tempo è un traguardo da battere per ottenere nel giro di poco tutto ciò che ci occorre, per informarci e informarvi di conseguenza, senza rinunciare alla bellezza dei luoghi, alla quale anche il tempo si arrende.

Non possiamo dire di non aver assaporato a sufficienza la città che non ci aspettavamo…let’s go to Padova.

La città vista dai nostri occhi e sentita sotto i nostri piedi.

Padova è una fra le più antiche città italiane, ricca di meraviglie, testimonianze di arte medioevale, rinascimentale e di architettura moderna.

Gli straordinari affreschi di Giotto, Guariento, Giusto de’ Menabuoi e Altichiero, con il nome di Urbs Picta hanno elevato Padova nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.

Vi portiamo con noi…a braccetto ovviamente.

Nella Cappella degli Scrovegni, si trova l’affresco capolavoro di Giotto, che rappresenta il bacio del vero amore, tra Anna e Gioacchino, i genitori di Maria, madre di Gesù. La tenerezza velatamente e romanticamente dichiarata di un incontro d’altri tempi.

Per vivere l’emozione di una simile vista non pensiate sia sufficiente fare una coda per il biglietto anche se lunga e con tanta attesa.

E’ caldamente consigliata la prenotazione, per non perdere questo spettacolo… sopratutto se la vostra visita alla città si traduce in un week-end mordi e fuggi.

Palazzo della Ragione – Una sala immensa con un almanacco del Trecento sui muri.

Quella di Palazzo della Ragione rappresenta l’unica commissione laica e civile commissionata a Giotto dopo la conclusione degli affreschi della Cappella degli Scrovegni.

Purtroppo il ciclo di affreschi di Giotto venne distrutto dall’incendio del 1420, gli affreschi furono ripristinati dall’artista padovano Nicolò Miretto con la collaborazione di Stefano da Ferrara e di altri pittori sulla base degli studi intrapresi da Pietro d’Abano.

Trecentrotrentatré riquadri, compongono il grande affresco dell’enorme sala, secondo i dodici mesi dell’anno, nei quali viene messo in evidenza il rapporto tra i segni zodiacali, mesi, mestieri e caratteri umani. L’idea di un tempo incerto, in balia del fato, quello dell’uomo medievale, dove i moti celesti influenzavano i comportamenti terreni.

La Basilica di Sant’Antonio importante luogo di culto e preghiera, meta di pellegrini.

Ci ha colpite per la sua imponenza, la sua bellezza e ricchezza all’interno, con i suoi affreschi che vanno dal primo Giotto a Giusto de’ Menabuoi, con Altichiero da Zevio e Jacopo Avanzi, in un susseguirsi di scene ispirate alla vita dei santi.

Un’immersione in un luogo che ci ha rese estranee alla vita esterna, al rumore e chiacchiericcio cittadino, per avvolgerci in una bolla di assoluta meraviglia, recalcitrante nel farci uscire, al fine di farci scoprire, a poco a poco ogni dettaglio di cesellatori pittori, e scultori.

Da qui il viaggio si apre al Chiostro della Magnolia, che dà respiro alla Basilica, rende più semplice e terrena la sua grandezza, e ai due negozi annessi l’uno di articoli religiosi e l’altro di specialità dolciarie, conserve, miele, caramelle, infusi e prodotti per la cura del corpo.

Il Battistero della Cattedrale di Giusto de’ Menabuoi e lo spazio dipinto.

Tra le tante committenze agli artisti, in genere di provenienza da uomini influenti della comunità patavina, spicca quella del Battistero, dove la committente è una donna, : Fina Buzzaccarini, moglie del signore della città Francesco il Vecchio da Carrara.

Negli affreschi, dedicati alla vita di San Giovanni Battista, Giusto de’ Menabuoi inserisce la figura di Fina in diverse scene, con accanto gli affetti o affiancata da personalità illustri del tempo, come Francesco Petrarca.

Tutta la scena affrescata parte dal grande Paradiso nella cupola del Battistero, dove attorno alla figura del Cristo si sviluppano a raggiera schiere di angeli e santi, al centro troviamo anche la Madre di Dio orante alla guida degli eletti. Un tripudio di scene e figure che seppur nella loro fissità tipica dell’arte romanica e bizantina richiamano immediatamente l’importanza della narrazione e di chi ne è protagonista o vuol esserlo come celebre spettatore immortalato nell’eterno scatto di un grande maestro.

Palazzo BO

Nei primi decenni del Cinquecento le varie scuole della città e dintorni vengono assorbite dal complesso di edifici noti come Palazzo BO; titolo derivante dal famoso albergo Hospitium Bovis situato vicino all’antica strada delle beccherie.

Il cortile antico e gli stemmi.

Iniziato nel 1546 è opera di Andrea Moroni, circondato da una doppia loggia a due ordini con colonne doriche nell’ordine inferiore e ioniche in quello superiore, le pareti e le volte del porticato sfoggiano un tripudio di stemmi dei rettori delle due universitates, artista e giurista risalenti agli anni 1592-1688, così come l’Aula Magna.

Il cortile di Palazzo Bo è stata la sola cosa che i nostri occhi hanno potuto ammirare, anche qui è necessaria la prenotazione per poter effettuare la propria visita. http://www.unipd.it/visiteguidate

Siamo comunque pronte a segnalarvi ciò che Palazzo BO può offrire.

L’Aula Magna ospitò dal ‘500 al ‘700 la Scuola grande dei legisti dove si tennero le lezioni, qui insegnò anche Galileo Galilei al quale l’aula è ad oggi dedicata. Restaurata tra il 1854-1856 il soffitto fu affrescato ad opera del pittore Giulio Carlini con l’allegoria La sapienza e le altre discipline posta al centro.

La Sala dei Quaranta prende il suo nome dai 40 ritratti collocati alle pareti che raffigurano illustri stranieri, studenti a Padova, ma provenienti da tutta Europa, dipinti da Giangiacomo dal Forno. Questa sala ospita anche la cattedra di Galileo che secondo la tradizione, fu allestita dagli studenti per Galileo, affinchè potesse insegnare nell’attuale Aula Magna.

Il Teatro Anatomico fu fatto costruire nel 1594 dal celebre professore Gerolamo Fabrici d’Acquapendente secondo, per quel che si dice, i suggerimenti di fra’ Paolo Sarpi. E’ il Primo teatro stabile del mondo, in precedenza per assistere alle autopsie si costruivano strutture smontabili, ed è il più antico che sia arrivato ben conservato ai giorni nostri.

L’Aula di medicina è una delle sale accademiche più belle, tra le più antiche del palazzo. Lì si tenevano lezioni teoriche di anatomia, ma le sue caratteristiche strutturali, il soffitto a cassettoni lignei, e il fregio medioevale che decora le pareti, tradiscono origini più remote e ricordano che la sala era parte integrante di una delle tre case nobiliari della famiglia Da Carrara. Oggi l’aula ospita le discussioni delle tesi di laurea degli studenti di medicina e altre facoltà, giovani vite pronte a compiere il grande salto e spiccando il volo nel mondo del lavoro.

Il Prato della Valle una piazza ad ampio respiro e di incantevole bellezza.

Il Prato della Valle con la sua forma ellittica è una delle più grandi piazze d’Europa, la si raggiunge facilmente camminando dritto per dritto dalla stazione ferroviaria.

È caratterizzata da un’iride verde al centro, l’Isola di Memmia, che deve il suo nome al podestà che ne commissionò i lavori, è circondata da un canale ornato da un doppio basamento di statue numerate di celebri personaggi del passato.

Quattro sono i viali che si diramano dal centro dell’isolotto, il Prato della Valle e’ il preludio di una piccola Venezia, il canale e i ponti portano la mente alla celebre città lagunare in uno sguardo che si apre all’architettura neoclassica raffinata e pulita.

Percorso green legato all’Università : l’Orto Botanico di Padova.

L’Orto Botanico dell’Università di Padova è quel tuffo nel verde che non ti aspetti, è il più antico orto universitario al mondo, un’alcova dove viene cullata e preservata con amore e dedizione la biodiversità.

Un pò di storia…

L’Orto Botanico dell’Università di Padova nasce nel 1545 e fu istituito per la coltivazione delle piante medicinali, che a quel tempo costituivano la grande maggioranza dei semplici, ovvero i medicamenti attinti direttamente dalla natura. Proprio per questa ragione i primi orti botanici vennero denominati giardini dei semplici.

Il primo custode dell’Orto, custode perchè spesso l’orto era soggetto a frodi ed errori nel prelievo di piante considerate salutari dai medici dell’antichità, fu Luigi Squalermo detto Anguillara, lui vi fece introdurre e coltivare un gran numero di specie, e in seguito, l’orto fu continuamente arricchito con specie provenienti da diverse parti del mondo.

L’Orto Botanico di Padova ad oggi.

L’Orto Botanico dell’Università di Padova rientra nel Patrimonio UNESCO, ha trovato posto, nel corso dei secoli, in una fitta rete di scambi internazionali, ed esercita una grande influenza nel campo della ricerca, svolgendo un ruolo predominante nello scambio di idee, di conoscenze, di piante e materiale scientifico.

Visitando l’Orto Botanico…

Orto Antico : Raccoglie al suo interno una grande varietà di piante suddivise per categorie e specie, con lo scopo di permetterne l’osservazione e lo studio.

Il giardino della biodiversità : E’ stato per noi la serra delle meraviglie, il respiro di territori nuovi, di viaggi sognati, toccati e assaggiati con gli occhi. Le specie vegetali esposte sono circa 1.300, vivono in ambienti omogenei per umidità e temperature, che simulano le condizioni climatiche dei biomi del pianeta. Il racconto della Terra tutto incentrato sulle forme di vita vegetali, appartenenti all’America, all’Asia, all’Africa e Madagascar, all’Europa temperata e all’Oceania.

Occhi affamati hanno divorato all’istante quel verde ammaliante, brillante, vivace e fulgido, consapevoli che tutto quel concentrato di natura, che rasserena e fa bene al cuore e mente, sarà difficile da ritrovare negli spazi urbani così come tutti gli esemplari vegetali, ben oltre 6.000.

Per informazioni vi rimandiamo al sito http://www.ortobotanicopd.it

Per il soggiorno…

Vi consigliamo l’Hotel Europa ****, perchè provato e garantito, ottima scelta per la sua posizione centrale, a pochi passi dalla stazione ferroviaria, vicinissimo al sito della Cappella degli Scrovegni e punto di partenza per una piacevole passeggiata in centro.

Camere confortevoli e sopratutto pulite dotate di tutti i comfort più moderni come la TV LCD. La colazione è ricca di piatti dolci e salati, non mancano abbondanti quantità di frutta e bevande.

Se la sera siete stanchi dopo una doccia rigenerante, e la ricerca di un posto dove mangiare è da escludere, l’Antica Trattoria Zaramella, adiacente e annessa all’Hotel Europa è il posto più adatto dove poter gustare pienamente le specialità tipiche del territorio, chiusa la giornata della domenica.

Viaggiando di Gusto spera di aver allettato il vostro spirito di viaggiatori e di aver solleticato la vostra curiosità su Padova.

Chissà che voi non abbiate altro da raccontare e da cogliere in questa splendida provincia veneta.

Viaggiando di Gusto attende le vostre impressioni, i suggerimenti tratti dalle vostra esperienza di visita, per arricchire con altro materiale la nostra capiente valigia.

Il momento della partenza per altri luoghi e altre mete è vicino, la conoscenza ci chiama, vi salutiamo con affetto e vi aspettiamo alla prossima tappa!

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