Avete presente il detto la prima impressione è quella che conta? Non vogliamo sbilanciarci ma in questo articolo cercheremo di darvi una risposta in questo senso, recensendo la nostra settimana presso l’Hotel Parigi di Pinarella di Cervia.
Parliamo dell‘Hotel Parigi, classificato tre stelle, situato a ridosso della pineta di Pinarella di Cervia, in un punto tranquillo del paese. Strutturiamo la nostra recensione dandovi tutti gli elementi per conoscere la nostra esperienza, come faremo d’ora in poi per ogni struttura che visiteremo.
Nella fattispecie abbiamo scelto come compagne di viaggio una mamma e la sua bambina, per un totale di 4 persone. Camera assegnata una quadrupla composta da due stanze comunicanti.
Andiamo per ordine facendovi un sunto, andando nel merito dei giorni in cui abbiamo trovato aspetti positivi e criticità.
Giorno 1: arrivo in reception. Siamo state accolte con il pranzo intorno alle 13.30, nonostante l’orario di inizio pranzo fosse per le 12.30. Abbiamo consumato il nostro primo pasto senza pressioni di sorta, servite da un personale educato e discreto. Al termine del pranzo ci siamo recate in reception per il check in e chiedere alcune informazioni circa l’animazione e la spiaggia dove ci saremmo dovute recare, come da pacchetto All Inclusive acquistato.
Nonostante la cordialità del momento, non ci sono state fornite le informazioni richieste sull’attività di animazione della giornata, indicate però in un avviso generico affisso al banco della reception.
La brutta sorpresa è arrivata al Bagno dove in teoria si sarebbero dovute svolgere le attività, dove ci è stato comunicato che l’animazione di domenica non era menzionata. Ci è sembrato alquanto bizzarro non avere avuto risposta dalla struttura, bensì da un referente del Bagno Adria Sol, dove ci siamo recate come da suggerimento dell’Hotel.
Giorno 2: è arrivato il momento della colazione, un po’ al di sotto delle aspettative, con un buffet servito nel rispetto delle regole anti covid-19, con un assortimento discreto per la colazione dolce, ma decisamente scarso e poco equilibrato per la parte salata, dove abbiamo trovato due vassoi di affettati, ma la totale assenza di toast. In compenso un piccolo cestino di panini mignon. Per quanto riguarda la caffetteria, come accade in alcuni 3 stelle, forse la maggior parte il nostro punto di riferimento erano due macchinette automatiche, una delle quali preposta per l’erogazione di succo d’arancia e ACE.
Le camere
Mobili stile anni 80 non perfettamente puliti al loro interno e male odoranti. Copriletti macchiati o bruciati presumibilmente da qualche cliente fumatore, non sostituiti e rimasti tali fino alla fine del nostro soggiorno. Il disagio più evidente si è manifestato tra il secondo e il terzo giorno in orario serale con la diffusione in tutto l’ambiente di odore di scarico fognario, che ci ha costretti al cambio camera solo dopo due segnalazioni, prima alla signora delle pulizie che ci ha solo fornito di un deodorante per ambienti e successivamente, il giorno dopo, alla responsabile della struttura che è stata invitata a salire per verificare lo stato e la condizione in cui ci trovavamo.
Tutto bene fino al riso e radicchio
Come dicevamo il cibo tutto sommato non è stato oggetto di particolari annotazioni da parte nostra, poiché è risaputo che il bello della gastronomia dell’Emilia Romagna sono la semplicità e la rusticità del cibo, nonché la bontà della materia prima. Purtroppo però abbiamo avuto la sventura di trovare alcuni moscerini annegati nel riso al radicchio, che a detta della responsabile dell’Hotel Parigi erano sicuramente volati nel piatto mentre stavamo pranzando. Vi lasciamo a una piccola gallery di qualche piatto degustato.
Vita da spiaggia
Mascherine, assembramenti, forse una normalità che non ci si aspettava quella che ci ha accolto in spiaggia. Poca prudenza o voglia di normalità? Non lo sappiamo, ma pensiamo che il buon senso in uno stato di emergenza tutt’ora in corso sia quantomeno auspicato in località balneari. Diciamo che forse la tendenza all’assembramento è stata l’impressione dominante. Per l’attività dei bambini abbiamo conosciuto il team di LF Animazione che ha saputo allietare anche i più grandi con divertenti tornei di beach volley.
Piscina si, piscina no?
Qui la questione si fa più spinosa e antipatica. A nostro parere piscina sì, se l’ambiente viene sanificato, ma soprattutto vengano verificati gli accessi alla stessa. Questo purtroppo non ci è dato saperlo, ma abbiamo voluto accedere alla piscina convenzionata presso l’Hotel Antony e non possiamo dire di aver un feedback positivo, stante anche le opinioni degli ospiti in loco che abbiamo conosciuto durante il nostro soggiorno. Non è possibile monitorare starnuti, bisogni fisiologici soprattutto dei più piccoli e la non obbligatorietà della cuffia ha ulteriormente avanzato i nostri dubbi, tanto da farci desistere dall’accedere nuovamente in piscina.
Check out
Arriviamo all’ultimo giorno, certe che avremmo avuto dalla responsabile dell’Hotel un colloquio finale per fare il punto sulla nostra vacanza. Purtroppo, ancora una volta siamo state disattese, poiché al check out la responsabile ci ha accolto presentandoci fattura e Pos per la carta di credito, senza aprire bocca. Noi abbiamo pagato e prima di lasciare la struttura abbiamo chiesto di salutare le addette alla sala pasti per ringraziarle, perché in questa vacanza sicuramente l’unico ricordo positivo che ci portiamo con piacere è stata la cortesia, il grande impegno e l’estrema professionalità di persone come loro.
Conclusioni e voti
Al Check out abbiamo pagato la somma concordata al preventivo ricevuto via mail, al netto del bonus vacanza che è stato calcolato su un importo di partenza evidentemente “gonfiato”, perché nella stessa si evidenziano importo con utilizzo bonus e importo senza l’utilizzo del bonus vacanza.
Conoscendo e frequentando da anni la riviera romagnola possiamo concludere che il soggiorno a Pinarella di Cervia ha disatteso totalmente le aspettative e per il numero di disservizi non possiamo che uscirne valutando questa struttura in modo negativo.
Pinarella di Cervia
Non è solo l’Hotel Parigi ad averci deluso, ma il Comune, a meno di 4 km dalla rinomata Cervia. Abbiamo trovato un paese poco illuminato soprattutto nella zona della Pineta, marciapiedi dissestati e non curati, tant’è che una sera abbiamo assistito di fronte all’Hotel Antony, gemellato con il nostro e con cui veniva gestita in comune l’animazione, un infortunio a danno di un pedone inciampato a causa della pavimentazione irregolare e non oggetto di manutenzione, come si evince dalle foto che riportiamo.
Torneremo a Pinarella di Cervia? Ci piacerebbe farlo un giorno, pensiamo che l’Hotel Parigi e la sua gestione abbiano ancora molto lavoro da fare sull’approccio e le modalità di gestire il cliente, ma soprattutto per non far pagare al cliente disservizi ed errori di non poca importanza. Noi ci siamo trovate con un numero non indifferente di problemi che hanno certamente contribuito a rendere il nostro soggiorno uno dei peggiori di sempre.
La redazione di Viaggiando di Gusto si rende disponibile a rispondere alle vostre domande e visitare le vostre strutture. Alla prossima, perché stiamo per tornare in Emilia Romagna per recensire un altro Hotel!